Chaim Grade è considerato uno dei più grandi scrittori yiddish del XX secolo.
Grade ha un tema e un luogo unici, Vilna, e un solo personaggio, se stesso: «Ho sempre parlato di me nei miei romanzi in tutti gli eroi ci sono io, comprese le donne, i gatti e persino gli alberi», confessa ad Abraham Bernstein.
Nato in una famiglia ortodossa, sceglie poi una visione più laica dell’ebraismo dedicandosi prima alla poesia e in seguito alla narrativa. Dopo aver perso tutta la famiglia nella Shoah, a cui scampa rifugiandosi in Unione Sovietica, si trasferìsce a New York, dove si risposa, continuando a scrivere poesie, romanzi e racconti in yiddish. Di lui la Giuntina ha pubblicato La moglie del rabbino, Fedeltà e tradimento, La sposa incatenata.